Siamo un pugno di fotografi.
E come le dita di un pugno ci racchiudiamo, ma non su noi stessi, bensì intorno ad un concetto: la fotografia è un’arte magnifica.
La volontà di questi fotografi si è quindi tramutata in un impegno, il concetto si è trasformato in un’azione oggettiva, quello che era nato per scherzo in mezzo alle chiacchiere di un tardo pomeriggio d’estate ha preso una… Forma.
“Forma “ è la parola che ha definito il titolo di questo nostro esperimento ed ha fornito le basi anche per il nome che ci raccoglie. Un “collettivo”, magari suona un po’ comunità hippy degli anni ‘60, in cui ogni persona ha lo stesso diritto degli altri di essere ascoltato e di proporre, basato sull’idea di ri-interpretazione della realtà, quindi una ri-definizione delle forme in una ricerca un po’ sperimentale di originalizzazione di concetti, ahimè ormai, già espressi molte volte, ma che a nostro avviso possono essere riproposti in chiavi diverse.
In definitiva quindi il collettivo si ripropone di mostrare la fotografia in forma di arte e non solo come classica riproduzione del presente oggettivo, lasciando spazio all’emergere di un pensiero e proponendosi come competizione intellettuale per gli altri che devono cercare di rappresentarla.
Chiudo trasmettendovi i cinque punti che oggi fondano il nostro informale statuto.
– Fotografare: esprimere il fascino di quest’arte in modo pratico.
– Divertirsi: la base per ogni buona creazione.
– Stare insieme: godere della compagnia di altri mentre si condivide un fine.
– Incuriosire: chi ci viene a vedere.
– Divertire: alle nostre mostre saremo presenti e cercheremo di regalarvi un po’ del nostro entusiasmo.