“Bella” foto o “Buona” Foto?

Per molti c’è una grande differenza tra una bella foto e una buona foto, per altri no. Ma
cosa rende bella o buona una foto?
È chiaro che una bella foto è sicuramente una immagine imperniata sul suo impatto
estetico o comunque su un effetto “wow” che colpisce l’osservatore. Una buona foto è una
foto che comunica qualcosa, che veicola un messaggio, un pensiero, un’emozione.
Dunque è così netta e facile la separazione tra bella e buona foto?
Personalmente penso di no.
Una foto, come qualsiasi forma di comunicazione, necessita di una forma e di un
contenuto con cui riempire la forma, e ovviamente un mezzo di trasmissione. Volendo
estremizzare possiamo dire che le belle foto sono immagini la cui “forma” rispecchia al
meglio alcuni canoni estetici ed il contenuto è secondario, sono immagini che hanno una
vita propria che non richiedono la presenza di un contenuto, di un messaggio da
trasmettere. Ad esempio le miriadi di tramonti, di fiori o di gocce su superfici lisce e
colorate sono l’esempio di quanto la mera applicazione di regole e l’uso di tecniche
sofisticate nello scatto o nella post produzione possa generare immagini il cui solo fine è
essere osservate e generare like su Instagram grazie all’effetto “wow” generato
nell’osservatore.


A coordinate polari opposte possiamo trovare immagini dotate di un forte contenuto ma
carenti nel rispetto di alcuni canoni estetici e delle regole convenzionali che definiscono la
forma in cui vanno presentate. Basta guardare tra le produzioni di Henri Cartier Bresson,
William Klein, Elliot Erwitt ed altri ancora, non è difficile trovare immagini storte o con
persone tagliate, eppure sono immagini che hanno segnato la storia della fotografia.
La discussione su cosa è una buona foto o una bella foto, stando a quanto scritto, la si
potrebbe chiudere facilmente in base alla forma e al contenuto. Non ne sono così convito.
Tra le belle foto più inflazionate possiamo citare i tramonti, (al quarto posto nell’elenco
delle cose da non fotografare di Settimio Benedusi,
https://www.benedusi.it/blog/cosa-non-fotografare), eppure nel mio piccolo reputo buona
una foto fatta ad un tramonto e già tacciata come foto arredo da un membro del collettivo.
È dunque una buona foto o una bella foto?
La foto è questa:

Foto Bella? Foto Buona?

Analizziamo la forma e la tecnica, si tratta ovviamente di un tramonto sul mare, dove si è
giocato sulla saturazione del colore per dare più calore e sulle nuvole in alto per spezzare
la monotonia del cielo.
Ok questo è quello che mi ha colpito, ma cosa ho fatto per preparare lo scatto e perché?
La prima questione tecnica in fase di scatto era quella di dare una leggibilità all’immagine
quanto più estesa possibile da qui la scelta di un diaframma chiuso che mi permettesse di
avere tutto a fuoco.
La seconda scelta è stata quella di rendere quanto più visibile possibile il sole calante,
quindi ho portato lo zoom all’ultima focale disponibile e composto il frame per avere il sole
al centro.
L’effetto collaterale dell’usare un tele è stato lo schiacciamento dei piani dal bagnasciuga
all’orizzonte, problema risolto aspettando la giusta sequenza di onde, in modo da
riprodurre più piani di avanzamento verso il sole e quindi ridonare all’immagine la
profondità che il mio occhio ha percepito, ma che il mezzo non riusciva a rappresentare, a
tale scopo è stata funzionale anche la scelta di uno scatto verticale, che in genere, poco si
addice ai paesaggi.
La parte tecnica si conclude con una leggera saturazione dell’arancione e del blu per
esaltare il contrasto tra cielo e terra, bilanciato da una netta separazione centrale data
dall’orizzonte.
Il prodotto è frutto di un perché tecnico anche senza un contenuto, la tecnica ha aiutato
indubbiamente a rappresentare al meglio l’idea che avevo in mente, la mia immagine. Già
questo a me basterebbe per dire che si tratta di una buona foto.
Una foto di questo tipo è e rimane un tramonto, non descrive nulla se non un evento
astrale che si ripete giornalmente, bello ma non straordinario. Ma perché uno come me
che fa generalmente foto di paesaggi all’alba ha voluto fare un tramonto e per di più lo
giudica anche una buona foto?

La risposta è semplice e sta nella didascalia che ho scritto quando ho pubblicato la foto sui
social:
il 2021 non è stato certo il migliore degli anni possibili, io lo voglio ricordare così, solo per i
momenti belli che mi ha dato. Buon anno nuovo a tutti.
La foto è nata prima nel contenuto e poi nella forma, volevo rappresentare un saluto al
vecchio anno, certo è stato un caso la scena che mi sono trovato davanti, un colpo di
istinto e un colpo di tecnica mi hanno permesso di dare forma a una idea, ad un
contenuto. Ho dato forma alla sintesi di un anno che volge al termine, scattando una foto
ad uno dei suoi ultimi tramonti a simboleggiare la fine di questo ciclo, che pur essendo
stato un ciclo complicato e pesante a livello personale mi ha dato momenti belli che
ricorderò, come lo stesso tramonto che ho trovato per caso davanti a me.
La didascalia o quanto meno un titolo sono elementi fondamentali per facilitare lo
spettatore nella lettura della foto. È lo spettatore che alla fine valuterà bella o buona una
foto, ma è l’autore che si deve premunire di fornire tutti gli strumenti di per la corretta
chiave di lettura.