Marco si traspone: Alter Ego

Un altro giorno di “prigionia” forzata…

Vagando per casa in cerca di qualcosa da leggere o da fare mi cade lo sguardo su una statuina di metallo rappresentante un fotografo stilizzato della quale però non riesco a ricordare la provenienza.
Mi assomiglia anche un po’. Magrolino, la macchina che è ormai un pezzo di ferro, l’obiettivo che è un chiodo, gli occhiali, il cappello…
Lo osservo per qualche attimo ed ho la sensazione che lui ricambi il mio sguardo.
Sento che mi sta accadendo qualcosa, provo una strana sensazione di disorientamento ed alla fine mi/lo ritrovo in giro a far fotografie!
Sto facendo una passeggiata in montagna.
All’inizio del tragitto noto che gli animali si fanno fotografare volentieri, stanno fermi e tranquilli come le belle statuine.
Fatto qualche centinaio di metri, mi imbatto in una vista panoramica della città che mi ha subito colpito perché ha qualcosa di famigliare.
Salendo, trovo anche una cascata.
Alla fine, arrivo in cima e mi godo la vista di un ghiacciaio anche se in effetti di ghiaccio non ce n’è molto.
Rientro in me stesso alla fine, compiaciuto di questa fuga mentale che la fotografia mi ha permesso, attendendo il giorno in cui potrò ricercare la mia ispirazione oltre i confini di queste mura.