Leggendo qui e lì durante gli anni mi ero imbattuto in una massima di Freud che, in breve, recitava:
«La creatività è un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni istintive biologiche non scaricate, perciò i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi aperti.»
Sigmund Freud
Mentre sulle pulsioni biologiche non ho un grande pensiero, la parte dei desideri insoddisfatti mi ha sempre colpito. Probabilmente il padre della psicoanalisi ragionava su questioni complesse, io più in piccolo invece l’ho sempre applicata sulle idee. Ogni fotografo che ho conosciuto durante gli anni, oltre all’esercizio dell’otturatore, ha sempre conservato nel taschino una serie di progetti, magari ancora fermi alla fase embrionale delle idee, che per un motivo o nell’altro non hai mai visto la luce. Dando però al fotografo la possibilità di sviluppare quei progetti latenti otteniamo uno scoppio di energia creativa che porta alla realizzazione di un lavoro, stravolgendo magari quella che era la traccia iniziale, traguardando però in una soddisfazione ineguagliabile da lavoro concluso.
Però se il lavoro è concluso l’atteggiamento creativo va in cantina. Può capitare di pensarlo. Alla prova dei fatti ogni lavoro concluso innesca delle nuove visioni e porta a nuove idee, in un circolo virtuoso di creatività, che ha anche il pregio di essere contagiosa e la forza di fornire entusiasmo agli altri. Restando pragmaticamente connesso alla realtà so benissimo che il progetto ipotetico di fare un time-lapse di due anni sulla crescita dei pini in Finlandia resta poco probabile, per budget e tempi di lavoro. So anche però che esistono una miriade di progetti, dove unendo le forze con altri appassionati si possono ottenere dei risultati eccellenti. Questo è uno dei motivi che negli anni mi ha sempre spinto a “sponsorizzare” le associazioni fotografiche, ed è il motivo per cui il Collettivo si è costituito. Riuscire ad amalgamare talenti e interessi diversi per finalizzare l’idea di un membro, in maniera tale da poter approdare ad un lavoro finito per il creatore del progetto e potere dare spinta agli altri sui cantieri diversi, magari anche personali, ma sicuramente su spunti interessanti.
Il primo lavoro che abbiamo pubblicato come collettivo, “Eterna Sensualità”, è già lo sdoppiamento di un’idea iniziale che presto presenteremo. E’ solo l’inizio però. La loro messa in stampa ha già fatto nascere altre idee, presto cominceremo a lavorarci.